26 gennaio, terzo show in programma, in quel venerdì modaiolo bello denso e carico.
Ed io, con ancora in testa le giacche militari, le medaglie, le maioliche, e la magica Persia raccontata da Miahatami, esco velocemente dalla Sala 1.
Solita storia, la mia, con la corsa tra una sfilata e l’altra, alla ricerca di quell’angolo nascosto, su un lato del viale del Guido Reni District. Ma questa volta il tempo era ancora meno, forse una quindicina di minuti non bastavano, per studiare le parole che, dal comunicato stampa anticipavano “Animali Fantastici” collezione A/I 18-19, prevista per le ore 14,00 presso la Sala 2.
Per fortuna, già sapevo a cosa sarei andata incontro…

Dopo l’edizione di luglio, dove Anna Francesca Ceccon, designer milanese, mente creativa di Moi Multiple presentava “Plus-que-parfait“, la collezione di moda ispirata alla nonna, questa volta ad Altaroma tornava in scena, con la promessa di trasmettere tanta allegria, e del sano ottimismo.
Allo stato puro, senza macchie oscure, senza colpe.
Una visione vivace e genuina, proprio come i sogni che si fanno da bambini, e sulla quale io, camminando verso l’ingresso, una volta letto il documento, iniziavo già stupidamente a fantasticare.
In cuor mio, volevo anche rivedere la nonna, da sempre, sua dettatrice rigorosa di stile e ispirazione. Così, accomodata sul mio numeretto, e sulla cartellina bianca, giusto per liberarmi le mani, e far spazio tra i posti a sedere, dopo il cenno intermittente di luci, finalmente ho rivisto non solo lei, ma anche quella promessa iniziale, colorata, limpida, infantile.
In pochi minuti, 31 modelli, con una sottile eleganza retro, hanno raccontato di moda.
Una riflessione personale su quell’identità in fieri, chiave stilistica del brand, che Anna Francesca Ceccon, da folle storyteller, in quel primo pomeriggio, ha sintetizzato subito in materia.
E con i miei occhi che si riempivano di bello, scandagliavo le molteplici immagini della donna contemporanea, che a colpi di tagli sartoriali, alzava il tiro alle sue competenze, per vestire la vita e ogni evenienza, sempre con dinamismo. Dalle linee slim dei tailleur in jacquard, a quelle più fluide degli abiti in organza, proprio come un’iniezione di gioia, ho sentito l’effetto scatenarsi pian piano.
E mentre il rigore flessibile di Moi Multiple, serpeggiava lievemente bacchettino, tra linee e volumi, pensavo alla nonna, guardando i profili bordati di piume di struzzo, le geometrie delle pellicce colorate, e quell’impronta couture di abiti e completi.
Disegni in stile deco, e stelle luminose ricamate, si alternavano con disinvoltura sui look, in una piacevole altalena, tra passato e presente, ironia e colore.
Il tutto dettato da una palette cromatica femminile, sognante con tocchi di rosa, bordeaux, cipria, ruggine, tiffany, insieme al travolgente mix del black & white.
Una collezione come spunto di riflessione, sulla vita piena di lati positivi, dove dettagli e accessori, diventavano mezzi necessari, a contestualizzare il racconto: occhiali da sole in stile aviator, anfibi slacciati neri e collant doppi colorati, dalla testa ai piedi, chiudevano dei look volutamente attuali.
Fino al pop francese “La bagarre” di Amanda Lear, che alla fine dello show, dava il tempo alle modelle che con aria sostenuta, lasciavano in fila la passerella, per rientrare subito dopo, scomposte e sorridenti, al seguito di Anna Francesca Ceccon e del suo distinguibile completo pigiama a strisce, tutte super scatenate, in un ballo fashion allegro e trascinante.
PH. S. Dragone | Luca Sorrentino (fonte: altaroma.it)