Terzo giorno di Altaroma, sabato mattina, primo show in programma.
Arrivata al Guido Reni District, con un’ ora d’anticipo, ho subito cercato un angolino dove poggiarmi, e quindi analizzare per bene il comunicato stampa.
Il documento parlava di un lungo viaggio, fatto con materiali preziosi, denso di miraggi nel deserto, colorati da toni intensi e brillanti, che arrivava al termine raggiungendo posti esotici.
E al Guido Reni District, intorno alle ore 11.00, sfilo’ “La Via della Seta” nuova collezione primavera/estate 2018 di Erkan Çoruh, stilista turco, vincitore della categoria pret-a-porter di Who Is On Next?2010.
“La sua donna, anche se rispettosa delle tradizioni turche, è contemporanea e inusuale”. E’ stato questo il miglior complimento, per il designer. E lo ha rivelato lui stesso a Vogue. Qualche anno fa. Dove già quelle parole, candidamente pronunciate da Franca Sozzani, racchiudevano stretta in un pugno, l’essenza vera delle sue creazioni. In questo caso, pienamente contaminata dall’ispirazione.
E plasmata dall’idea della crescita spirituale che si affronta nel corso di un lungo viaggio, ha proposto quella visione mistica e alternativa della moda. Poetica, metamorfica ha pervaso tutta la linea, presentando appunto una donna contemporanea, moderna, allo stesso tempo dotata di un forte animo nomade.
Confermata anche dalla palette cromatica, che con foulard dipinti a mano, da colori arcobaleno regalavano un twist a quei toni del bianco e del nero, mostrando anche quel lato eccentrico della vocazione gitana.
Io, illuminandomi durante lo show, ho addirittura quasi immaginato di assistere ad alcune scene di “Sex & the City 2“. Quelle in cui, Carrie, Miranda, Samantha e Charlotte, arrivavano ad Abu Dhabi e scendevano dai taxi bianchi, e poi vestite di stoffe pregiate, andavano nel deserto per l’ora del drink.


Ho viaggiato anch’io nel vedere sfilare quegli abiti morbidi e svolazzanti, di sete preziose, lasciate quasi intatte con tagli a vivo, e rifiniture non terminate.
Attraverso volumi ampi e ariosi di gonne e pantapareo, ho percepito quindi quel senso di rilassatezza e improvvisazione. Tipico di chi, porta un animo da globetrotter, liberamente a girovagare nei deserti.
Una donna di carattere che gioca con scelte stilistiche irriverenti, ma sempre in linea con l’idea iniziale, scegliendo di indossare zoccoli di legno dal doppio tacco, e compiere questo lungo viaggio metaforico, alla scoperta della sua storia, raggiungendo così quella tanto ricercata crescita personale.


ph. S. Dragone | Luca Sorrentino (fonte: altaroma.it)