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Fratka e Arena. Rifletto (anch’io) sulla tote bag Balenciaga e sulla shopper Ikea

All’Ikea ci vado solo la domenica. Sì lo so, è un po’ rischiosa come avventura, ma io ho una mia regola: varcare le porte scorrevoli dello store, almeno entro le dieci del mattino. Ogni volta spero di non trovare gente, e di non fare una lunga fila alle casse; solo che appena entro, ed inizio il percoso guidato, bastano pochi minuti, per riconoscere che sono sempre vane le mie speranze.

Resta comunque il fatto che io amo Ikea, e non sono l’unica. Anche se lo shopping, qui, richiede tanta pazienza, e del sano autocontrollo.

Così in tasca, ho spesso un bel post-it colorato, su cui faccio la lista delle cose da comprare, mentre in mano o sottobraccio porto sempre lei, Frakta. La shopper – in versione gialla o blu – ormai diffusissima, e che ultimamente, si trova ad esser protagonista di svariati dibattiti sul web.

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Fratka, Ikea

La colpa è dell’estro creativo di Demna Gvasalia, da poco approdato (subito dopo Alexander Wang) alla direzione creativa del brand spagnolo Balenciaga.

Il giovane Gvasalia, georgeano, (fondatore di Vatements, brand rivoluzionario), pare abbia copiato la shopper del colosso svedese; proponendo, per la PE 2017, una sua versione in pelle, la tote bag Arena. La differenza è che Fratka è venduta per 60 centesimi, Arena per 1700 euro. E credo sia stato proprio questo a muovere le opinioni sul web: differenza di prezzo, per due oggetti, a prima vista praticamente identici. A prima vista, appunto.

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Tote bag Arena, Balenciaga

Fratka è ampia, realizzata con un materiale resistente (100 % polypropylene). Oltre ad esser sempre presente nel mio bagagliaio, avermi aiutato in fase di trasloco, ed aver trasportato anche dei mattoni (come dichiara appunto Ikea spiegandone la multifunzionalità, nelle indicazioni proposte ironicamente, in risposta alla pseudo copia di Balenciaga) credo che oggi, Fratka, sia un oggetto davvero contemporaneo, democratico, che abbatte tutti gli status symbol. Ma è sempre una borsa per la spesa, dal design paragonabile (secondo alcuni) ad una vera it-bag, con tanto di logo Ikea stampato sui manici. Difficilmente confondibile.

La moda è arte. La moda è provocazione. Lo sappiamo troppo bene. Se l’intento di Gvasalia era quello di suscitare polemiche, allora, con il suo lavoro da Balenciaga, sta raccogliendo buoni frutti.

Ma Balenciaga non ha fatto con Frakta, quello che Jeremy Scott fa spesso per Moschino, declinando (e non è una critica!) Barbie, prodotti McDonald’s, cartelli stradali, con l’obiettivo di ironizzare sui fenomeni tipici delle società industrializzate.

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fonte: vogue.com

Adriana Valdez Young, artista e ricercatrice, esperta di design urbano, un po’ di tempo fa, ha ripreso in toto, Fratka, ritenendola un’icona di stile della società contemporanea, con l’obiettivo stesso di suscitare una riflessione, sugli eccessi di una vita globalizzata.

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fonte: cargocollective.com

Recentemente la designer australiana Alexandra Hachett, fondatrice del brand Alch, partendo dall’idea del recupero, con Frakta invece, ci ha fatto dei portafogli.

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fonte: instagram/Alch

La tote bag Arena – in versione gialla o blu – appare per la prima volta a giugno 2016, collezione uomo PE 2017, ma si sa, il menswear anticipa sempre la donna, sia per i trend e sia per calendario.

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fonte: vogue.com

Così a settembre, durante la Paris Fashion Week, sfila la collezione donna PE 2017, e Demna Gvasalia rivisitando gli anni’ 80 riprende nuovamente l’idea delle maxi bag, sbizzarrendosi anche con i colori e le versioni a fantasia.

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fonte: vogue.com

L’idea dello stile sportivo, confermato dall‘uso di spandex, le proporzioni esagerate, e la praticità di una bag oversize, chiara a riprendere il borsone da palestra, scandiscono pian piano, il mood stesso della collezione primavera.

La moda è una risposta immediata rispetto a quelle che sono l’esigenze. Viaggia parallelamente allo streetwear. Per questo Gvasalia riesce a compiere la magia, guardando semplicemente la strada. E lo fa anche in stile Balenciaga con borse enormi e colorate, trenchcoat con le spalline, e giacche boxy.

D’altro canto, il metodo di Demna Gvasalia a Vetements, brand moderno super cool, è proprio quello di puntare sulla rivisitazione di canoni estetici, per renderli contemporanei, pregni di lusso, sofisticati, glamour.

La provocazione non centra molto. Si è andati oltre. La rete, e centinaia di utenti sui social, hanno scelto di percorrere questa via.

A mio avviso, non era questo l’intento. L’ ispirazione sarà stata anche Ikea e la sua borsa, per la somiglianza dei due oggetti, ovvio. Ma io preferisco soffermarmi sugli istinti avanguardistici di alcuni designer (Gvasalia in questo caso), e pensare a quanto la moda oggi, sia dipendente e profondamente permeata da tutto ciò che, prima, si vede per strada.

E Fratka?

È solo lei il vero oggetto cult, oggi.

Proprio, lei, protagonista inaugurale, del mio primo articolo sul blog.

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