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Unexpected (in love): Giorgia Di Simone celebra la libertà e mette l’amore tra parentesi


“C’è stato un cambiamento profondo nella mia vita, legato all’amore, alla libertà di scelta, all’affermazione di me come persona. Di conseguenza, mi sono liberata di tanti preconcetti, di limiti mentali che appunto, si erano messi tutti nella mia testa… e in questa collezione sono davvero io: finalmente sento, davvero me stessa”.

Giorgia Di Simone è serafica nei modi, e riflessiva nelle parole che a sua volta sceglie con trasporto, mentre dal suo fianco con fare propizio alza il braccio, e sorridendo mi indica di seguirla verso Unexpected (in love), la sua ultima collezione. Ha un caschetto scalato dai riflessi castani e un morbido tailleur nero con gli shorts, e nonostante la sua immagine total black, mentre parla brilla, brilla di sfaccettature e possibilità.

Giorgia Di Simone – Studio Barattolo | AltaRoma Gennaio 2019

La incontro ad AltaRoma, durante lo Showcase, per la prima volta da sola, senza temi da seguire, e con una collezione intera che sa di pura libertà, profumo di cambiamento che insieme a lei, non vedo l’ora di respirare.

Perché Giorgia De Simone oggi è una designer a tutto tondo: mente, mano e cuore coraggioso di Studio Barattolo, il suo giovanissimo brand di preziosi, nato meno di due anni fa, quando sempre ad AltaRoma, la conosco non proprio per caso.

Prima però la lunga formazione: una laurea in Ingegneria Edile conseguita alla Sapienza, e un percorso saturo di specializzazioni in tecniche e design del gioiello, con in mezzo tante collaborazioni e validi riconoscimenti: dal grande schermo alla televisione, con la realizzazione nel 2014 del copricapo d’epoca per Giuliana De Sio nella fiction Rodolfo Valentino, passando anche per Vogue Italia, selezionata nel 2015, tra i talenti emergenti del Portfolio Review di Sara Maino. Anche se è soltanto dopo una collaborazione con l’atelier di Marta Paolillo, e il successo di Fare mare, la personale con sue creazioni ispirate al mare, in mostra a Roseto degli Abruzzi, che Giorgia si sente finalmente pronta a partire con un progetto tutto suo.

Ed è proprio nel 2017, infatti, con Studio Barattolo appena nato, che la incontro la prima volta, e come dicevo, non proprio per caso. 

Succede in un caldo e magico pomeriggio di luglio, in una delle vie più incantevoli di Roma, dentro il famoso cortile che ha fatto da set al film Vacanze Romane, quando con un progetto a tema, per la mostra evento Sensi & Bijou di Marina Valli, Giorgia espone Keep in Touch la sua creazione ispirata al tatto.

Sensi & Bijou la preziosa mostra evento | AltaRoma 2017

Tutti i protagonisti preziosi di Sensi & Bijou | AltaRoma 2017

Proprio durante quella calda edizione di moda capitolina, apprezzo fin da subito i suoi pacati modi gentili, insieme alle sue invasive e particolari doti artigianali, tutto dietro uno scenico gioiello da corpo che per pochi minuti ha abbracciato le mie spalle, mentre con una leggerezza quasi inaspettata, da via Margutta, raccontava il suo tema: una sorta di liberazione creativa strutturale, che per Giorgia doveva assolutamente risvegliare il controllo umano, e destare quel senso del tatto, fin troppo assopito dal galoppante progredire digitale.

Da Sensi & Bijou con Keep in Touch di Giorgia Di Simone

Una sensibilità mista a una voglia di superare confini con creazioni che devono necessariamente raccontare cose attraverso le forme, e magari poi perdersi nella tessitura delle storie stesse.

Bijou e Gioielli… KM 0… KILOMETRO ITALY: la mostra evento di AltaRoma con tutti i preziosi protagonisti

Un gioco che poi si ripete, quando lo scorso luglio la incontro per la seconda volta, durante Bijou e Gioielli… KM 0… KILOMETRO ITALY, con la mente, le mani e il cuore immerse in un tema tutto nuovo che, per la summer edition 2018 di AltaRoma, d’altra parte lei, pensa subito a ribaltare.

Il legame con il territorio, segue il suo fare e diventa la perdita dello stesso. Per l’occasione, con l’amaro bagaglio plasma un gioiello facciale con collare e anello, e viene fuori l’artista. Perché lei è anche una ragazza di Teramo che purtroppo porta ancora i segni di una perdita: quella materiale e umana, a seguito del sisma del 2009 della città dell’Aquila. “Affrontare un tema di questo tipo, che ha una sua rilevanza, con una tematica sociale molto forte, è stato impegnativo, tanto impegnativo, e senza dubbio altrettanto soddisfacente, sicuramente continuerò su questa strada, perché a me piace parlare con quelli che sono i miei oggetti, e attraverso di essi mi piace dire delle cose ”.

Senti la polvere di Giorgia Di Simone | AltaRoma luglio 2018

Così bronzo, duraliti e granati, in quel caldo mattino di moda e festa, diventano Senti la polvere, un racconto di luoghi e persone che all’improvviso hanno cessato di esserci, ma solo per celebrare il vero senso della vita, che per Giorgia si fa insieme, perché nessuno può restituirci mai niente. 

Quindi dopo Keep in Touch e Senti la polvere, con Unexpected (in love) la collezione intera, esposta durante lo Showcase, dal Pratibus District Giorgia accenna un sospiro, e mi dice che forse è la prima volta: finalmente si sente svincolata, da temi realistici, sensazioni precise o magari su commissione.

Ma io, arriccio metà della bocca e non ci credo, perché alla fine quel suo savoir-faire immaginifico, originale, lo vedo. Forse meno invasivo e come fosse un adagio sulla personalità, perché stavolta plasma tre maschere, simbolo del comportamento non sincero: la volpe, l’occhio cieco e la bugia e la verità.

Un dispiego di bronzo laccato e pietre semipreziose – opali etiopi, spinelli neri, labradoriti e calcedoni – dove il tema è una storia vera. Una storia che racconta d’amore e usa le maschere, che a sua volta diventano anelli, orecchini, collane e spille.  

Un luogo dove vige, l’inaspettato, dietro le singole scelte che ogni giorno, si compiono “anche quando il cliente acquista la coppia di tre orecchini e ogni giorno deve scegliere di indossare solo due maschere, lasciandone sempre fuori una” mi spiega Giorgia mentre con le mani aggancia e poi sgancia quell’occhio cieco dalla catenella.

E come il destino o l’amore, che appunto si dice cieco, lei con la sua arte ama andare fuori controllo, e magari poi perdersi nella tessitura delle storie stesse. Perché di vita e di perdita con gli oggetti ne racconta di nuovo, per la prima volta da sola, mettendo le palle sul tavolo e marcando sul fatto che l’amore ispira, ma si becca le parantesi, di fronte alla fortunata libertà di scegliere; anche quando il gioco di complica, e la stessa scelta da fortunata diventa più dura, amara in gola e difficile da mandare giù, specie quando si compie, e beffarda come un fantasma, solo dopo ti ricorda che qualcosa dietro, inevitabilmente la lasci.

Ph. AltaRoma- Giorgia Di Simone

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