La parola arcobaléno è composta da arco e baleno (cioè lampo), e insieme all’ inglese rainbow, arco della pioggia, sanno di magia già solo a pronunciarle.
Per la scienza si tratta di un fenomeno ottico e meteorologico:
uno spettro di luce che appare nel cielo, quando il sole splende, attraverso le gocce di pioggia, rimaste sospese.
Da bambina m’importava poco della scienza, e per me era uno scivolo colorato. Sognavo di andare proprio nel punto in cui tocca la terra, per essere avvolta dalle incantevoli bande di colore. Oppure, impavidamente immaginavo di attraversarlo, credendo quell’arco gigantesco, un passaggio per un altro mondo. Ed era decisamente quest’ultima, la fantasia che s’impadroniva ogni volta della mia piccola mente.
Ma l’immagine dell’arcobaleno radicata nella nostra cultura, è un simbolo che dalle sue origini, proprio come una musa ha sempre ispirato mitologia, poesia, arte, musica, cinema e chi più ne ha… (lascio continuare a voi).
Da Genesi 9,13, in cui Dio manda un arcobaleno a Noè, dopo il diluvio universale a sugellare il Patto di non inondare mai più la terra, alla mitologia greca dove l’arcobaleno legato alle divinità è un sentiero che collega la terra con il paradiso. Dalla canzone “Somewhere over the Rainbow” al film musicale “Il mago di Oz”. Dalla nave di Greenpeace con i suoi Guerrieri dell’Arcobaleno, a bandiera della pace, e poi quella del Gay Pride, celebrando amore e diversità.
Oggi, non sono più una bambina, e ultimamente, capita di trovarmi spesso, faccia a faccia con l’arcobaleno. Anche se non piove copiosamente ormai da giorni, (e a Roma, per correre ai ripari, iniziano addirittura a sospendere, l’erogazione gratuita dell’acqua, dagli antichi nasoni).
Quindi attutita (ma solo leggermente) quella magia puerile dalla mia faccia, inizio a cercarlo per trovarlo concretamente ovunque.
Ebbene sì, siamo in pieno Rainbow trend. Possiamo dirlo.
Con la solita paura, mista alla convinzione di arrivare troppo tardi, o magari scoprire l’acqua calda (che nel frattempo è diventata pure fredda), dalla moda al design, dal beauty al lifestyle, cerco collegamenti e immagini più disparate a conferma del fatto che il trend è davvero esploso. Finalmente! Mi verrebbe da dire:
il videoclip di Try singolo estratto dall’album “The Truth About Love” di Pink, diretto da Floria Sigismondi, visionaria, pubblicato nell’ottobre 2012, mostra la cantante, tutta ricoperta da colori arcobaléno, coinvolta in una coreografia ispirata alla danse Apache, con il ballerino Colt Prattes.
qualcosa di molto simile insomma appariva già, condizionando settori come il beauty e quindi tendenze in fatto di capelli e colore.


Appena ho visto, le scarpe altissime di Gucci, con la suola di para a fasce arcobaleno, mi sono un po’ spaventata, perchè ho subito pensato alle flip flops e all’ennesimo ( perdonatemi, ormai stucchevole) revival anni 80.


Ma aldilà della voglia di contestualizzare tutto, saranno state anche le stampe funny in stile cartoon (sirene, farfalle, cigni, fenicotteri, unicorni) a riportarci bambini, e farci sentire inconsapevolmente “giustificati” nell’ abbracciare un trend così estroso e colorato.
Fatto sta che, il simbolo di questa estate 2017, è proprio lui: l’arcobaleno
Come vi ho già anticipato nella mia ricerca sul Greenery, da New York a Londra, da Parigi a Milano, la stampa multicolor conquista le passerelle già dall’anno scorso, tra collezioni Resort e Primavera/Estate 2017.
E Pantone a dicembre 2016, prevede tutto con il suo Fahion Color Report e la palette cromatica “Rev It Up”.




Il tutto, condito a puntino da quel selfie perfetto di Chiara Ferragni, ormai trendsetter indiscutibile, che su Instagram scatena la replica di ragazze e influencer, sparse in tutto il mondo. Insieme alla mia, ovviamente (non sono proprio riuscita a resistere!).
Dunque, indossato come accessorio, disegnato, stampato, riflesso, a mo’ di emoji, e in ultimo inserito anche tra i 5 pulsanti di reazione di Facebook, l’archetto multicolor è per la serie: “ma ‘ndo vai se l’arcobaleno non ce l’hai”.
E se Chiara Ferragni, si fa un selfie, lasciandosi tranciare il volto dal fascio di luce, Cliomakeup sul blog, descrive come raggiungere al meglio lo stesso effetto. Per i consigli di moda, Instyle ci dice come combinare le fasce arcobaléno indossando il trend al meglio. Su Vogue si parla di beauty, e si spiegano le tecniche per realizzare un makeup in stile rainbow. E se Glamour elenca tutti i metodi per avere quel selfie perfetto, anch’io, provo a raccontarvi la mia…
Dopo aver trovato in soffitta, un vecchio ombrello a tema, e costretto il mio lui a scattarmi delle foto, improvvisando un magico arcobaleno in arrivo dopo la pioggia.
Ho provato a creare il selfie, giocando con la magia dei colori riflessi. Ho usato il cd, lo specchio nell’acqua, ho scaricato PicArts e provato anche con Photoshop (massacrandomi di brutto, la vista).
Ma niente. L’effetto non sarà mai “Ferragni style” se non fate il possibile per accaparrarvi lui: Il prisma ottico (lo trovi qui)

Con questa bacchetta magica, tutto diventa più semplice. Basta puntarla di fronte una sorgente luminosa, non molto forte, e girare il prisma verso una zona d’ombra.
(Per un selfie è meglio essere in due).
Quindi giocare, giocare, giocare provando a catturare l’incanto dell’arcobaleno. Io mi sono divertita tantissimo, e non vedo l’ora di usarlo in spiaggia al mare, con la mia nipotina, appena sarò in vacanza nella mia amata terra, la Calabria.
E voi? Cosa ne pensate di questo trend?
Sono riuscita a contaggiarvi con la felicità che questo gioco sprigiona?
Con passione,
Savannah